Swallow James - Marc Dane 01 - 2016 - Codice Nomad by Swallow James

Swallow James - Marc Dane 01 - 2016 - Codice Nomad by Swallow James

autore:Swallow James [Swallow James]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, General
ISBN: 9788822704764
Google: UAfmDQAAQBAJ
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2017-03-01T23:00:00+00:00


Le finestre del primo piano dell’ambasciata erano progettate perché non lasciassero entrare troppa luce e mantenessero negli uffici una temperatura gradevole. I sistemi di sicurezza impedivano di aprirle dall’esterno, ma da dentro era tutta un’altra storia.

Marc avrebbe preferito qualcosa di meno plateale, ma non aveva alternative. La sua mente tornava a un preciso pensiero quanto mai demoralizzante: non aveva un piano di fuga. Per come l’aveva immaginata lui, per come sarebbe dovuta andare, avrebbe dovuto trovare i file che voleva e a quel punto si sarebbe arreso, ormai tranquillo perché consapevole di avere le prove che gli servivano per scagionarsi. Ora si malediceva per essere stato tanto ingenuo da credere che potesse veramente andare come desiderava lui.

Nell’ala riservata all’amministrazione, c’era un locale con una finestra che si affacciava sul laghetto ornamentale. Marc caricò un carrello di scatole di carta da stampante, trasformandolo in un ariete di fortuna. Lo scagliò contro la finestra, riuscendo a incrinare i fermi lungo la cornice del vetro infrangibile. Al secondo tentativo, il vetro si aprì abbastanza da permettergli di passare con la borsa da viaggio in spalla.

Da lontano, il salto non gli sembrava così alto, ma adesso che ci si trovava, si rese conto che dal primo piano al laghetto ce n’era abbastanza da rompersi le ossa. Non potendo fare altrimenti, si calò più che poté prima di lasciarsi andare.

Affondò nei pochi centimetri d’acqua, cozzando duramente sul fondo di cemento, al punto di sentire una frustata lungo la spina dorsale e fitte infuocate nelle gambe. Con addosso il completo di Armani rubato ora tutto zuppo, guadagnò la sponda passando intorno ai getti delle fontane.

Quando i fasci di luce delle torce che perlustravano il giardino dell’ambasciata si incrociarono, riuscì a scorgere nell’ombra alcune figure armate e riconobbe la sagoma slanciata dell’Heckler & Koch MP5 SD3, una mitragliatrice che aveva usato anche lui in addestramento e che sparava producendo un rumore secco simile a quello di un petardo. Erano armi abbastanza discrete perché i loro colpi si perdessero nel sottofondo costante del traffico.

Marc s’infilò nella parte alberata del giardino correndo a testa bassa. Non c’era da dubitare che l’ordine emesso ora nei suoi confronti fosse diventato quello di sparare a vista.

“Fuggire e sparire”, si disse. “Più facile a dirsi che a farsi”.

Continuò a muoversi tra gli alberi con la borsa che gli ballava sulla schiena. Allungò lo sguardo in direzione dell’ingresso principale, da cui era entrato al volante della Ferrari di Torrance. Subito oltre la soglia, luci intermittenti blu illuminavano un’Alfa Romeo della polizia, parcheggiata col muso rivolto contro un’autopompa dei vigili del fuoco. Anche se Marc ce l’avesse fatta ad arrivare fin là, le guardie lo avrebbero catturato ben prima che potesse abbandonare il territorio britannico e rientrare in quello italiano.

Scegliendo la mossa più rischiosa, fece quello che nessuno si sarebbe aspettato da lui. Ripartì in direzione dell’ambasciata, puntando al lato più lontano. Da quella parte c’era un’entrata di servizio per i veicoli di rifornimento e di manutenzione. All’improvviso, nel rumore del traffico stradale e nell’incessante



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